Simulacra, tarologia e cartomanzia

Tarologia e Cartomanzia

Una breve introduzione

Quello composto dai Tarocchi può sembrare un normale mazzo di carte, formato da 22 figure principali, i cosiddetti Arcani Maggiori, a cui si aggiungono 56 Arcani Minori.

Tuttavia la natura di questo oggetto è ben altra.

Nel loro significato più profondo i Tarocchi rappresentano qualcosa di molto diverso, complesso e affascinante.

I Tarocchi sono un antico strumento di conoscenza che ci permette di esplorare i regni dell’ignoto utilizzando simboli e immagini.

Gli Arcani Maggiori

Gli Arcani Maggiori formano la prima sezione del mazzo di Tarocchi.
Le carte sono numerate da 0 a XXI e sono note anche come Trionfi.

Gli Arcani Maggiori incarnano gli archetipi universali dell’essere umano: le nostre scelte, le sfide dell’esistenza, i passaggi che dobbiamo affrontare e i momenti di gloria che ci spettano.

I simboli contenuti negli Arcani Maggiori attivano energie che possono stimolare preziose ispirazioni sulle scelte da compiere per la nostra vita e il nostro cammino spirituale.

Nei Trionfi è custodito il viaggio interiore che oggi uomo e donna sono chiamati a intraprendere.

Tarologia e Cartomanzia, mazzo di arcani minori con candela

Gli Arcani Minori

Gli Arcani Minori costituiscono la seconda sezione di carte che completa il mazzo di Tarocchi.

Rispetto agli Arcani Maggiori, i 56 Arcani Minori sono suddivisi in quattro gruppi di 14 carte, ognuno dominato da un seme: Bastoni, Spade, Coppe e Denari.

Tradizionalmente queste carte vengono utilizzate per delucidare questioni introdotte dai Trionfi, per cogliere energie transitorie e per affinare le indagini in ambiti più specifici e con un grado di accuratezza maggiore.

Ad un livello più profondo di studio gli Arcani Minori sono pronti a svelare fitti rimandi esoterici e dare al Tarologo il supporto decisivo per il suo lavoro.

arcani

Differenze fra Tarologia e Cartomanzia

A volte si può fare confusione tra Cartomanzia e Tarologia.

Queste due discipline utilizzano lo stesso strumento, le carte, ma con finalità e approccio differenti.

La Cartomanzia ha come obiettivo la divinazione, ovvero la previsione di possibilità future attraverso l’interpretazione di simboli che svelano informazioni sulla vita della persona che li sta interrogando.

La Tarologia indaga nei simboli universali come in un qualsiasi altro strumento di conoscenza.
Il Tarologo si immerge nel mistero, affronta la sfida degli enigmi per portare a galla verità che possano illuminare le persone, aiutandole a crescere.

Il rituale simbolico della lettura dei Tarocchi sprigiona forze straordinarie, manifesta il potere disvelatore della mente di chi ne padroneggia l’arte e lo proietta su un orizzonte da comprendere.

"Simbolicamente, gli Arcani dei Tarocchi sono uno scrigno in cui è stato depositato un tesoro spirituale. L'apertura di questo scrigno equivale a una rivelazione."

Tarocchi Arcani Maggiori, La Ruota dei Tarocchi Marsigliesi

origine

Origine e storia dei Tarocchi

Storia e Mito si intrecciano indissolubilmente nel tentativo di risalire all’origine di questo meraviglioso strumento.

Maghi, esoteristi, artisti, archeologi e ricercatori hanno contribuito nei secoli ad aggiungere elementi fantasiosi, provenienti dai rispettivi ambienti culturali di riferimento o da aspettative ed esigenze individuali, al percorso di genesi e diffusione dei Tarocchi.

Scuole di pensiero e approcci differenti hanno alimentato storie e leggende sulla misteriosa comparsa degli Arcani nella cultura occidentale, sul loro rapporto con altre discipline e sul collegamento e l’interdipendenza dello studio dei simboli contenuti nelle carte con conoscenze e insegnamenti provenienti da Cabala, Alchimia e Astrologia.

Recenti studi concordano ormai sull’origine tutta italiana dei Tarocchi

Se ci si vuole attenere ad un approccio storico e filologico dobbiamo indietreggiare fino al XV secolo, nelle corti signorili dei Visconti e degli Estensi, dove furono realizzati i primi Trionfi miniati di cui abbiamo testimonianza.

Dalla seconda metà del 1400 le carte ebbero un notevole successo nei raffinati ambienti nobiliari di Milano e Ferrara, dove venivano utilizzate principalmente a scopo ricreativo. La loro diffusione in altre parti della penisola fu rapida, anche grazie al perfezionamento delle tecniche di stampa. Diversi furono gli artisti e intellettuali italiani che nel tempo si misurarono con le carte, arricchendo i Trionfi di nuove e feconde interpretazioni stilistiche e filosofiche.

Benché non si abbiano notizie di un approccio mantico ai Tarocchi di quel periodo, lo spirito creativo rinascimentale attribuì da subito finalità educative al gioco delle carte, rendendo complessa la scissione tra l’aspetto ludico e quello moralistico e sapienziale. 

Ciò che si sa con certezza è che la lettura delle carte e il loro utilizzo mantico e divinatorio emergerà solo a partire dal XVIII secolo.

I Tarocchi Marsigliesi

I Tarocchi vennero accolti con interesse anche in Francia e in Svizzera, tanto che in quelle terre nacquero importanti centri di produzione di carte, che promossero un’evoluzione dei modelli di mazzi provenienti dall’Italia.

Uno dei mazzi più conosciuti e diffusi al mondo è a tutt’oggi quello cosiddetto di Marsiglia. Questa denominazione fa riferimento ad una riedizione del tarocco popolare utilizzato a Milano, che venne prodotto nella città di Marsiglia e che mantenne il nome di Tarocco Italiano fino al 1930.

Occultismo e divinazione

L’introduzione dei Tarocchi nel mondo esoterico o, più precisamente, lo sviluppo di una prospettiva esoterica nella lettura dei Tarocchi all’interno di ambienti intellettuali e circoli magici, ebbe inizio in Francia a partire dalla seconda metà del 1700.

La visione del Tarocco come strumento iniziatico, da appannaggio quasi esclusivo di una ristretta élite di occultisti, si allargò nei decenni successivi ad pubblico sempre più vasto. 

La rivoluzione (contro)culturale degli anni 60 del secolo scorso contribuì al definitivo sdoganamento delle carte, non solo come libro sapienziale, custode di significati esoterici, ma anche come supporto per la divinazione.

Questa fu la svolta che contribuì allo straordinario successo dei Tarocchi e alla loro vastissima diffusione.

I Tarocchi sono ciò che il tempo, il sentimento e l’immaginazione dell’uomo ha permesso che diventassero

Storicizzare lo strumento è un’operazione di estremo interesse. 

Tuttavia la conoscenza delle tappe legate all’evoluzione delle carte, per quanto gratificante, non sarà mai sufficiente per inquadrare i Tarocchi in tutta la loro straordinaria portata.

Lo studio della storia ci svela i percorsi che le carte hanno seguito per giungere nelle nostre mani, così come sono.

Lmente poetica, invece, coglie nel mito ciò che nella storia si perde, realizzando quella che dal mio punto di vista è l’operazione cardine per la comprensione dei Tarocchi, ovvero la volontà di farli rinascere ogni volta, valorizzati dalle nostre emozioni e dalle esperienze che attraverso loro abbiamo vissuto.

Il complesso ecosistema dei Tarocchi è frutto del contributo di chiunque si sia immerso nei suoi significati, allargandone la sfera immaginifica alle istanze del momento.

Seguire la Via dei Tarocchi significa immergersi in un percorso di meraviglia e consapevolezza, in cui ogni elemento, dalle figure ai simboli, dai numeri alle ambientazioni, nasconde significati arcani e spontanei, che si fondono con il flusso di coscienza di chi li sa cogliere. E si trasformano in Verità.

verità

I Tarocchi di Oswald Wirth

I Tarocchi di Wirth sono un mazzo creato nel 1889 dall’occultista e cabalista svizzero Oswald Wirth.

Wirth ideò e disegnò il suo mazzo di 22 Arcani Maggiori su suggerimento del poeta esoterista De Guaita (che ne fu anche profondo ispiratore), prendendo come modello un tarocco di origine italiana.

Il suo innovativo e complesso sistema simbolico attinge a piene mani dalla Cabala, dall’Alchimia e dal simbolismo occulto Medievale.

Wirth illustrò il valore iniziatico dei Tarocchi (via secca e via umida), propose le tetradi come sistema di accorpamento fra Tarocchi, approfondì il settenario e il ternario e cercò di spiegare i meccanismi psichici della divinazione.

I Tarocchi di Oswald Wirth

I Tarocchi Rider Waite Smith

I Tarocchi di Arthur Waite (illustrati nel 1909 da Pamela C. Smith e pubblicati a Londra da William Rider con il libro “A Pictorial Key to Tarot”) prendono spunto dai cosiddetti Tarocchi di Marsiglia.

Il loro sviluppo risente delle influenze del pensiero esoterico di Eliphas Levi e si arricchisce di elementi tratti dal sistema simbolico personale di Waite, dalle dottrine dell’ordine della Golden Dawn e, in parte, dalle descrizioni di Etteilla.

A differenza di altri Tarocchi esoterici dell’epoca, come quello di Oswald Wirth, Waite non associa l’alfabeto ebraico alle carte del suo mazzo, ciò nondimeno lo avvicina al cristianesimo ermetico e alla simbologia alchemica.

Waite sottolinea che la divinazione da praticarsi con l’ausilio dei Tarocchi deve essere finalizzata all’evoluzione spirituale dell’individuo.

I Tarocchi Rider Waite Smith

I Tarocchi di Aleister Crowley

Il Liber Thoth è un mazzo esoterico unico e misterioso. 

Dipinto da Frieda Harris secondo le istruzioni dell’occultista Aleister Crowley, questo mazzo di Tarocchi è ricco di simbolismi e racchiude un livello di profondità inesauribile.

Proprio come Arthur Waite, anche Aleister Crowley fu membro illustre della Golden Dawn (una società dedita all’ermetismo fondato sulla cabbala ebraica di derivazione cristiana-occidentale) e si affidò ad una collaboratrice per la realizzazione delle sue carte.

A differenza di quella di Waite, la visione di Crowley, seppur profondamente influenzata dal pensiero cabalistico, è fortemente pagana e pregna dei miti di diverse tradizioni e culture, specialmente quella egizia.

L’approccio al Libro di Thoth, in cui Crowley fornisce le coordinate per comprendere i suoi Tarocchi, non può non sbalordire il lettore per la saggezza senza tempo e la densità di informazioni occulte in esso contenute.

I Tarocchi di Crowley Liber Thoth

I Tarocchi di Marsiglia

Quando si parla di Tarocchi di Marsiglia (o Tarocchi Marsigliesi) si fa riferimento a una categoria di carte molto diffusa in Francia a partire dal XVII secolo.

Come accennato sopra, prima di trovare terreno fertile in gran parte della Francia, della Svizzera e dell’Italia settentrionale, il Tarocco che oggi riconosciamo come marsigliese era un mazzo di carte prodotto a Milano.

I Marsigliesi storici venivano stampati con matrici di legno, che davano origine ad incisioni spesso approssimative, ed erano caratterizzati da una linearità e semplicità figurativa che fu mantenuta nei restauri e nelle diverse rielaborazioni e reimmaginazioni a cui diedero ispirazione. 

Il tentativo più famoso di ricostruzione del modello originario dei Marsigliesi è quello effettuato da Alejandro Jodorowsky e Phillipe Camoin (erede di una importante dinastia di cartai).

Per quanto gli studiosi siano concordi nell’escludere l’esistenza di un prototipo di Tarocchi di Marsiglia e quindi di una matrice storica da cui partire per un’operazione di restauro o di ripristino, il lavoro pubblicato nel 1997 dal duo Jodorowsky-Camoin rimane ad oggi una delle migliori varianti nella famiglia dei Marsigliesi e si presta per indagini profonde e per letture complesse

Tarocchi di Marsiglia Il Papa

Il Tarocco è per tutti, ma al tempo stesso solo per coloro che sono disposti a fare un viaggio nel proprio inconscio e a scoprire, nei Tarocchi come nei sogni, il messaggio di una coscienza superiore a quella ordinaria, il messaggio del dio che è nascosto in ciascuno di noi.

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